Quale sarà l’evoluzione e lo sviluppo del comune di Sassoferrato e dell’intero territorio nei prossimi anni?
Il nostro comune e il nostro territorio in generale in seguito alla crisi degli anni 2000 non è più riuscito a trovare una sua identità di sviluppo. Come sarà il territorio nei prossimi 10/15anni? Quale sarà il sistema che produrrà ricchezza? La sanità come dovrà essere strutturata? Cosa si può fare per invertire lo spopolamento in cors0?
Ieri durante il Consiglio Comunale ho sollevato questi problemi al fine di stimolare la discussione per poter prendere delle azioni.
Buonasera a tutti,
relativamente al punto che andremo a votare finalizzato alla variante del piano regolatore per un adeguamento legato ad un’attività produttiva esprimerò voto favorevole, ma credo sia doveroso fare alcune considerazioni di più ampio respiro.
Da un lato c’è da fare un plauso ad imprenditori che continuano ad investire nel territorio come in questo caso dall’altro emergono delle criticità generali che colpiscono il territorio in cui viviamo.
Dal punto di vista demografico lo spopolamento continua e se non erro siamo scesi sotto i 7000 abitanti.
Ad esempio ci si potrebbe chiedere se il piano regolatore attuale sia da rivedere. Se non sbaglio è stato fatto basandosi su una visione di sviluppo del territorio considerando una popolazione molto più ampia.
Forse dovrebbe essere ripensato per adeguarlo al contesto attuale.
E contemporaneamente parlando di territorio dovremmo pensare a quale sarà il futuro di questo. Dovremmo chiederci Qual è il territorio che vorremmo?
Perché oltre ad imprenditori che investono ci sono situazioni molto critiche e non a caso uno dei prossimi punti in discussione all’ordine del giorno è legato alla chiusura di alcuni stabilimenti.
Il nostro è Un territorio, che in seguito alla crisi economica degli anni 2000 non è riuscito più a trovare un’identità caratterizzante di sviluppo economico e sociale. La caratterizzazione economica che ha plasmato l’ambiente è stata quella legata al settore industriale del “bianco”.
Oggi è imperativo pensare al domani e individuare nuovi modelli di sviluppo economico e sociale. Cosa sarà di questo territorio tra 10, 15 anni? C’è un rimedio allo spopolamento che stiamo vivendo? Come possiamo generare economia e sviluppo per invertire la tendenza? Quali servizi ai cittadini? La sanità come dovrà essere strutturata?
Tutte domande e questioni aperte che non si possono più rimandare e che devono essere discusse.
Ecco io vorrei che la politica indipendentemente dalle bandiere divenisse parte attiva in questo. Dobbiamo immaginare il territorio di domani.
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Questo è l’immaginare il territorio di domani? Di lavoro quando parleremo, ci si potrebbe chiedere quali saranno i lavoro del 2030 e sulla base di quello finalizzare dei progetti mirati per riqualificare un territorio.
La situazione del fabrianese dimostra come le strade oggi non generano valore. E non assicurano nulla.
Noi delle così dette aree interne perché non iniziamo dei confronti aperti con le varie parti sociali e in generale con tutti coloro che vogliono prenderne parte per contribuire a definire il modello di sviluppo che vorremmo avere nei prossimi anni e che lasceremo ai nostri figli.
Confronti che porteranno alla creazione di progetti da poter finanziare con i fondi del recovery.
Queste mie riflessioni non vogliono essere una critica nei confronti di nessuno, ma vogliono solo fungere da punto di stimolo e di riflessione sul domani che verrà.