Quali sono le funzioni del marketing territoriale? Che contributo può dare allo sviluppo di un territorio?
Il contributo principale che il marketing territoriale offre è quello di agevolare il raggiungimento dell’obiettivo principale a cui ogni territorio dovrebbe tendere che si concretizza con uno sviluppo sostenibile dello stesso. Che possa garantire una crescita di valore per tutti gli stakeholder cittadini compresi.
Il contributo è focalizzato pertanto su diverse dimensioni, quella economica, ambientale e sociale. Contributi che come detto concorrono a definire o meno uno sviluppo sostenibile di un territorio.
L’intervento della disciplina come evidenziato dalla letteratura in ambito economico si esplica attraverso quattro azioni.
– marketing territoriale di promozione del nuovo
Creare un insieme di iniziative imprenditoriali e altre che possano generare conoscenza e sviluppo sul territorio creando un nuovo modello capace di rispondere alle delocalizzazioni e arginare l’abbandono dei territori utilizzando le possibilità offerte anche principalmente dalla rete e dal network
– marketing territoriale di radicamento dell’esistente
Creare un ambiente e sviluppare azioni finalizzate a far radicare di più con il tessuto locale le imprese evitando quindi la loro fuoriuscita. Sviluppando servizi innovativi in grado di agevolare il loro lavoro
-marketing territoriale per l’innovazione
Attivare un insieme di processi che permettano di far uscire dai centri di conoscenza come università e altri le competenze per poter attivare azioni sul territorio ad esempio attraverso collaborazioni, tutoraggio con imprese locali o attraverso la creazione di spin-off
-marketing territoriale di attrazione
capacità di attrarre investimenti, persone e aziende sul territorio attraverso azioni di sviluppo e promozione dello stesso
Potremmo ricondurre queste quattro azioni a due direttrici principali
La prima relativa al potenziamento delle imprese sul territorio e allo sviluppo di nuove, la seconda l’attrazione di investimenti sul territorio.
La prima direttrice include tutte le azioni necessarie al territorio per ripensarlo, ripensare il modello economico che genera valore rimodulando in questo modo il tessuto esistente e gettare le basi per un ulteriore sviluppo. Il fine è quello di incrementare la competitività delle imprese e quindi dello stesso territorio. All’interno della seconda direttrice rientrano tutte le politiche di marketing volte a creare una struttura appetibile del territorio, a comunicarlo e promuoverlo in modo adeguato all’esterno. Rientra in questa direttrice anche la capacità di attrarre il più possibile investimenti e realtà il più possibili aderenti con quella che è la vocazione stessa del territorio. In quanto ci dovrà essere poi un ritorno misurabile delle azioni effettuate. Da un lato sul ritorno “economico” dell’investitore e/o investimento e dall’altro ci dovrà essere inevitabilmente un beneficio per i cittadini. Tutto ciò si dovrebbe tradurre in occasione di sviluppo locale e di crescita per il territorio considerando tutti gli interlocutori.
Quello che il marketing territoriale realizza se il piano sviluppato alla sua base è concreto e se all’interno di questo esiste un sano rapporto di collaborazione tra le parti coinvolte istituzionali, cittadini, imprese permette di ridisegnare completamente un territorio rendendolo aderente ai contesti socio economici attuali. Grazie alla sua capacità di riunire differenti interlocutori e di posizionarsi ad un livello superiore ha può permettere uno sviluppo sostenibile di un’area, facendo inevitabilmente i conti con un momento storico in cui la creazione di ricchezza nei territorio non può più essere deputata in parte o in larga parte ad azioni di consumo dell’territorio stesso. Maggiore sarà l’aderenza delle chiavi di sviluppo individuate nel piano con il contesto locale, con l’essenza del territorio maggiore sarà la possibilità di implementazione e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.